A pochi chilometri di distanza da Fiera di Primiero a metri 1450 sul livello del mare, si trova San Martino di Castrozza che deve la sua origine ad un’istituzione religiosa antica, l’Ospizio dei Santi Martino e Giuliano, luogo di sosta per i viaggiatori che, attraverso il Passo Rolle, si recavano dal Primiero alla Valle di Fiemme o viceversa.
Il paese è adagiato su di una verde conca prativa circondato dalle vette delle Pale di San Martino: il Cimon della Pala, il Rosetta, il Sass Maor, le cime Val di Roda, la Cima della Madonna e, sull’altro versante, la Cavallazza e le cime in porfido del Colbricon. A sud sono visibili il gruppo delle Vette Feltrine con la sagoma piramidale del monte Pavione.
Cosa vedere a San Martino di Castrozza:
- Altopiano delle Pale di San Martino: un paesaggio lunare che ha affascinato i primi viaggiatori inglesi dell’ottocento fino a Dino Buzzati. Un vero e proprio “deserto di pietra” sospeso a oltre 2.000 metri d’altezza dal quale ammirare tutti i principali gruppi dolomitici. Comodamente raggiungibile in funivia può essere punto di partenza per numerose escursioni per alpinisti esperti e non.
- Rallye internazionale San Martino di Castrozza e Primiero: nella prima metà di luglio si svolge quest’importante manifestazione automobilistica nata nel 1964.
Passo Rolle
Situato nel comune di Siror, lungo la strada statale 50 del “Grappa e Passo Rolle” è un valico alpino a 1984 m s.l.m. che mette in comunicazione Primiero e San Martino di Castrozza con le altre valli dolomitiche (Valle di Fiemme e Val di Fassa). Il passo è circondato dal gruppo delle Pale di San Martino.
A sovrastare la zona in particolare troviamo il Cimon della Pala (3186 mt.) conosciuto come il “Cervino delle Dolomiti” e la Cima Vezzana (3192 mt.), la montagna più alta del gruppo delle Pale. Dal passo, base di ascensioni sulle Pale e sul gruppo del Lagorai, si possono rapidamente raggiungere i laghetti di Colbricon, luoghi d’insediamento di cacciatori nel Neolitico, e la Val Venegia, una delle aree naturalistiche più belle del Trentino, parte del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino.
I monti intorno al Passo Rolle furono teatro della Prima Guerra mondiale e le postazioni delle trincee sono ancora visibili lungo numerosi sentieri (tra cui un tratto del famoso Sentiero della Pace).
Imperdibili:
- Baita Segantini: meta “obbligata” per il turismo di montagna. La sua posizione la pone al centro di una moltitudine di sentieri che si dipanano in ogni direzione. Da qui è soprattutto raggiungibile la Val Venegia, il rifugio Mulaz, il Castellazzo, Punta Rolle. Per raggiungere Baita Segantini è possibile lasciare la macchina a Passo Rolle e salire a piedi per la strada sterrata passando per Capanna Cervino; la distanza dal passo è di 3 Km ed il dislivello è di 200 mt. Il tempo di percorrenza è di circa 40 minuti/1 ora. In alternativa, nel solo periodo estivo, è attivo un servizio di bus navetta con partenza da Passo Rolle ogni 40 minuti.
- Laghetti di Colbricon: facilmente raggiungibili in 30-40 minuti tramite un comodo sentiero si trovano tra il Passo Rolle e il Passo di Colbricon, al termine orientale della Catena dei Lagorai, immersi in uno scenario tipicamente alpino di rododendri, ginepri, larici e pini cembri. Nei dintorni dei piccoli laghi di Colbricon e in altre zone circostanti sono state rinvenute delle testimonianze di insediamenti di cacciatori del Mesolitico (8.000-5.000 A.C.), attratti in questi luoghi dalla ricchezza della fauna; nel corso delle campagne di scavi sono stati portati alla luce selci, punte di lance, frecce e referti dei loro accampamenti.
- Val Venegia: è uno dei più deliziosi angoli delle Dolomiti, fiore all’occhiello del Parco di Paneveggio – Pale di San Martino. Il suo nome è legato a Venezia: all’epoca della Serenissima i tronchi della foresta di Juribrutto erano infatti trasportati al Passo Valles, dove iniziavano il loro lungo viaggio fluviale verso la città dei Dogi.
- Centro Visitatori Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino: situato poco lontano dal Lago di Forte Buso, lungo la strada statale n.50 che da Passo Rolle scende a Predazzo, il Centro del Parco “Terra-Foresta” racconta della grande foresta omonima di abete rosso, ormai a tutti nota come la Foresta dei Violini. Ancora oggi, come un tempo il famoso Stradivari, i più rinomati liutai italiani ed europei giungono nella foresta per scegliere i migliori esemplari di abete rosso di risonanza, necessari per la costruzione delle casse armoniche degli strumenti musicali. Poco lontano dal centro si trova l’area faunistica del cervo che permette di osservare da vicino un gruppo di questi grandi ungulati. Dal centro visitatori parte un percorso naturalistico con punti di osservazione guidati e illustrati.
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