Il tema fiscale in Italia è un argomento piuttosto complesso che può variare in funzione di diversi parametri, momenti e situazioni personali. Nel caso di un Bed and Breakfast non c’è l’obbligo di apertura della famigerata Partita Iva, non bisogna registrarsi presso la Camera di Commercio e non è necessario versare i contributi INPS. La semplificazione fiscale per i B&B è notevole e a livello di tassazione bisogna rifarsi al regime ordinario irpef, che presuppone una tassazione variabile in base alla situazione fiscale del titolare.
Sfatiamo dunque il mito che i Bed and Breakfast non pagano le tasse. Le pagano eccome!
Quante tasse paga un B&B? Puoi fare un calcolo indicativo di quante tasse potresti pagare facendo una semplice operazione. Innanzitutto calcola il potenziale guadagno facendo la differenza tra i ricavi e le spese sostenute per il B&B (costi per le colazioni, prodotti per le pulizie, acquisto biancheria, ecc…). Applicando il “regime ordinario irpef” la percentuale di tasse da versare dipenderà dalla tua situazione fiscale in base alle aliquote vigenti per l’anno in corso. Dunque i guadagni al netto delle spese sostenute per l’attività sono tassati come redditi diversi da attività esercitata occasionalmente.
Inoltre tieni a mente che un B&B non professionale deve rilasciare una ricevuta fiscale all’ospite al momento del pagamento (applicando una marca da bollo da 2€ se l’importo della ricevuta è superiore a 77,47€) e non deve fare alcun versamento iva. Per ogni tipo di scelta fiscale e per avere un quadro più preciso si consiglia sempre di chiedere al proprio commercialista di fiducia quale sia la migliore soluzione possibile sulla base della propria situazione personale.
Infine non bisogna dimenticare che in alcuni comuni c’è l’obbligo di versare la tassa di soggiorno, un’imposta dall’importo giornaliero fisso per ogni pernottamento. La tassa di soggiorno va versata in base ai tempi e alle modalità stabilite dal proprio comune di appartenenza.
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