Il settore turistico è quello che soffre e soffrirà più di tutti gli altri l’emergenza COVID-19. Molti stimano che la ripresa delle attività ricettive sarà lenta e graduale nel corso del 2020 ma solo a partire dall’estate/autunno. Lo scenario attuale non è certo tra i migliori ma chi possiede un’attività di Bed and Breakfast non può farsi trovare impreparato quando la situazione globale tornerà ad essere stabile, l’errore più grande sarebbe quello di non aver capito appieno come si evolverà questo settore e come reagire in modo corretto.
“Quando la crisi sarà alle spalle bisognerà essere pronti a cogliere nuove opportunità che offrirà il mercato” -Giovanna Manzi, CEO di Best Western Italia.
Come cambierà il turismo post Covid? Quanto ci vorrà a convincere di nuovo le persone a viaggiare? Quali saranno le principali pretese dei turisti? Il mio B&B sarà ancora adatto? Avere un quadro chiaro della situazione sarà fondamentale per tornare ad avere subito prenotazioni, trasmettere fiducia e affidabilità agli occhi dei futuri ospiti, ottenere più richieste rispetto alla concorrenza.
Il problema delle distanze
La prima cosa che cambierà nelle abitudini dei viaggiatori saranno gli spazi. Nelle ultime settimane i mass media ricordano continuamente quanto sia importante nel quotidiano mantenere le giuste distanze di sicurezza, le precauzioni da prendere e cosa succede alla saliva nell’aria. Queste consuetudini diventeranno un abitudine per chi viaggia e per precauzione si eviteranno luoghi in cui si rischia un contatto troppo vicino con un estraneo.
Cosa fare? Non tutti i viaggiatori saranno disposti a prenotare strutture in cui alloggiano altre persone e questo nel breve periodo potrebbe avvantaggiare i gestori che affittano la propria struttura ad un unico nucleo. Strutture come Case Vacanza e similari potrebbero avere un numero maggiore di prenotazioni rispetto ad altre che offrono servizi condivisi. Bed and Breakfast che hanno bagno in comune tra due stanze dovrebbero valutare seriamente se rischiare di continuare a proporre entrambe le stanze con bagno condiviso, oppure affittare solo una camera ed eventualmente alzare il prezzo. Da valutare anche la possibilità di convertire la struttura ricettiva in una locazione classica come sta accadendo a Londra. Le strutture che continueranno ad affittare al suo interno più nuclei non dovranno sottovalutare il problema degli spazi nelle aree comuni come nella sala colazione. La colazione stessa dovrebbe essere offerta solo in dosi monoporzioni e confezionate, l’idea del buffet potrebbe essere deleteria non solo durante la permanenza degli ospiti ma anche sul giudizio finale della recensione.
Pulizia e igiene al massimo
E’ quasi ovvio sottolinearlo ma i viaggiatori faranno sempre più attenzione all’igiene delle strutture ricettive. I gestori che in passato hanno avuto lamentele e voti bassi alla voce pulizia delle recensioni avranno qualche difficoltà in più a ricevere prenotazioni, mentre chi ha lavorato sodo sotto questo aspetto avrà un discreto vantaggio competitivo. E per continuare a mantenerlo dovranno mantenere uno standard massimo di igiene in tutti i locali, bisognerà anche attenersi ad eventuali nuove linee guida sulla sanificazione da parte delle autorità, il che potrebbe avere impatti sui costi e sull’organizzazione. Purtroppo il virus può rimanere in vita su alcune superfici per molte ore, se non giorni, e una disinfezione non adeguata rischia di non impedire il contagio.
Cosa fare? Per una pulizia ottimale e per diminuire al massimo le possibilità di diffusione bisogna adottare delle misure di contenimento. La prima cosa da fare al momento del check-out sarà quella di aprire tutte le finestre e far arieggiare i locali per almeno 20-30 minuti. Lavarsi bene le mani sia prima che dopo aver iniziato le pulizie ed indossare dei guanti monouso. Dopo aver pulito accuratamente le superfici bisogna anche disinfettarle adeguatamente, specialmente gli interruttori, maniglie delle porte e degli armadi, le stoviglie e i telecomandi. Utilizzare possibilmente prodotti monouso. La biancheria andrebbe lavata alle temperature più alte. Maggiore pulizia, maggiore reputazione e maggiori prenotazioni.
Strategie online
L’ondata Coronavirus ha messo a dura prova le OTA e anche questa volta a rimetterci sono stati i gestori delle strutture ricettive. Basti pensare a Booking.com che ha accolto richieste di disdetta della quasi totalità delle prenotazioni senza interpellare i gestori. Situazione simile per Airbnb che però ha provato in un secondo momento a rimediare stanziando un fondo da 250 milioni di dollari per rimborsare ai gestori il 25% degli importi netti delle prenotazioni fatte entro il 14 marzo 2020. Il fondo però è vincolato ai termini di cancellazione impostati dall’host quindi chi aveva adottato termini flessibili non ne avrà diritto. Anche le prenotazioni estive cancellate non daranno diritto ad alcun rimborso.
Dunque una grande mazzata per le strutture che si affidano esclusivamente ai portali gestiti da terze parti. I gestori che invece hanno investito nella disintermediazione, quindi chi è in grado di ricevere prenotazioni dirette tramite il proprio sito web, ambienti social e passa parola, avranno per lo meno la possibilità di emettere dei voucher ai loro futuri ospiti che avevano versato una caparra ma non avevano potuto soggiornare. O per lo meno decidere in accordo col cliente se emettere un rimborso. Ancora una volta emerge l’importanza di saper diversificare i canali da cui arrivano i futuri ospiti, ma soprattutto di fare il possibile per incentivare la prenotazione diretta senza dipendere dai portali che spesso non tutelano le strutture ricettive.
Cosa fare? Nel medio lungo periodo, quel poco turismo che si potrà vedere sarà confinato al territorio interno. Sarà un’annata in cui tutti diranno addio ai viaggi all’estero, i turisti stranieri si conteranno come gocce d’acqua e proprio per questo motivo non bisogna fare l’errore di investire in promozione all’estero. Per il 2020 il target di riferimento saranno i nostri connazionali e i soggiorni saranno di durata minore, quindi potrebbe essere una buona idea per chi è solito offrire soggiorni di lunga durata di rivedere la propria programmazione. In questo periodo di pausa andrebbe controllata a fondo l’efficienza del proprio sito web, dei social network collegati e della scheda Google My Business. Dovranno essere impeccabili.
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