Il Codacons ha presentato una diffida a seguito di una denuncia da parte dei Nas di Trento alla Procura della Repubblica nei confronti di 8 albergatori sprovvisti del piano di valutazione rischio legionellosi, dopo che nel mese di Febbraio 2019 sono morti in Italia tre turisti per legionella. La diffida è stata accolta dal Ministro della Salute e ha dato disposizione ai Nas di effetturare maggiori controlli presso le strutture ricettive e termali sul territorio Italiano.
Sussiste infatti l’obbligo per tutte le strutture ricettive, professionali e non, di stilare il documento valutazione rischi legionella. In particolar modo sono soggette a questa disposizione approvata il 7 Maggio 2015 dalla Conferenza Stato-Regioni (cap 3.2) tutte le strutture considerate a rischio, ovvero quelle provviste di impianti atti al riscaldamento dell’acqua e la sua nebulizzazione, quindi parliamo di docce, vasche idromassaggio, saune, piscine e simili, quindi possono rientrare in questa casistica anche i Bed and Breakfast.
La legionellosi è un’infezione che si può prendere per via respiratoria e dopo un incubazione di 12-36 ore circa sfocia in febbre e cefalea, in alcuni casi anche in polmonite. Il rischio legionellosi può dipendere da diversi fattori tra cui la temperatura dell’acqua compresa tra 20 e 50 gradi, utilizzo discontinuo, dimensioni e manutenzione dell’impianto.
Per un’efficace prevenzione è d’obbligo che il gestore di ogni struttura turistico-ricettiva effettui con periodicità (biennale, preferibilmente annuale) la valutazione del rischio legionellosi. La valutazione deve essere effettuata da una figura competente, responsabile dell’esecuzione di tale attività (ad es. igienista, microbiologo, ingegnere con esperienza specifica, ecc.).
In sostanza bisogna redigere un documento valutazione rischi. Tale documento indicherà se e quando sono necessari prelievi di analisi legionella ed indicherà le procedure da fare. Banalmente sarà sufficiente far scorrere ogni tanto l’acqua bollente da tutti i rubinetti e docce, pulire le incrostazioni del calcare nei soffioni delle docce e relativa modulistica da compilare quando si effettuano queste operazioni.
Questo prevedono le linee guida nazionali. Poi ogni regione, in recepimento delle linee guida nazionali, potrebbe aver indicato un numero minimo di prelievi ed una frequenza minima dei prelievi obbligatoria. Oltre a questo bisogna tener presente che il controllo potrebbe essere obbligatorio solo per le strutture provviste di cisterne d’acqua, e non per quelle provviste di caldaie in quanto le temperature raggiunte sono sufficientemente elevate.
In ogni caso si consiglia di contattare la propria ASL locale per chiedere informazioni su come bisogna comportarsi in merito e seguire le loro disposizioni.
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