
Uno dei principali dubbi di chi abita in una villetta a schiera e vuole adibire la propria abitazione in Bed and Breakfast è se sia possibile affittare la zona taverna anche se catastalmente risulta registrata come taverna, mansarda o cantina.
Le leggi regionali richiedono che gli immobili locati per finalità turistiche debbano possedere i requisiti strutturali e igienico-sanitari previsti per le case di civile abitazione.
Sotto un profilo meramente civilistico si può affittare ad uso abitativo anche uno scantinato, purché il conduttore sia preventivamente edotto del vizio sulla destinazione catastale dell’immobile locato (in difetto, si è esposti a risoluzione del contratto e risarcimento del danno) perché l’oggetto della locazione non è il bene in sé stesso, ma la prestazione, ossia la possibilità di godere di quel bene, indipendentemente dal suo classamento, a cui il redattore codicistico non è interessato, ma questo non significa affatto che la situazione risulti regolare sotto tutti i profili.
La destinazione catastale costituisce solo una qualificazione tributaria dell’immobile che non rileva nei rapporti contrattuali privati, vale a dire che non inficia la validità e il contenuto negoziale della convenzione locativa, ma la destinazione dell’immobile, classificato catastalmente C/2, determina un obbligo del proprietario nei confronti dell’Amministrazione tributaria ed in particolare nei confronti dell’Agenzia del Territorio. Perché? Perché la normativa in materia richiede che ci sia un allineamento fisco-catastale tra la categoria dell’immobile che si intende locare e l’impiego che si fa dello stesso.
Difficile ma non impossibile che esistano i requisiti igienico-sanitari ed edilizi su locali seminterrati per un cambio d’uso. In una situazione di questo tipo è consigliabile consultarsi con un tecnico abilitato per avere maggiori informazioni a riguardo.
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